Amore per sempre? 4 fasi da non dimenticare

Amore per sempre? 4 fasi da non dimenticare

Quanto dura l’amore? Come fanno due persone a stare unite per tanto tempo, amandosi? E, soprattutto, è possibile che due persone vivano insieme per anni, continuando ad amarsi?

Questi interrogativi girano nelle mente di tantissimi di noi, soprattutto in quei giorni in cui sentiamo che prenderemmo volentieri a badilate nei denti la persona che ci è affianco… 😉

In realtà, l’amore, come tutti sanno, è una questione molto complessa, ma quello che pochi sanno è che

l’amore è soprattutto una questione di chimica!

Cosa succede al nostro corpo quando ci innamoriamo? Partiamo dal fatto che si attiva una vera e propria tempesta di ormoni neurotrasmettitori e di sostanze chimiche, che ci procurano sensazioni fisiche intense, molto intense. 

Cominciamo con i ferormoni che sono sostanze chimiche prodotte da entrambi i sessi che scatenano  l’attrazione fisica.

images-2Questi ormoni potremmo dire che sono in noi dappertutto: sono emessi dalla pelle, dai capelli, dalla saliva, dalle ghiandole ascellari, dall’urina e dal flusso mestruale. Le donne producono una maggior quantità di ferormoni durante l’ovulazione, ciò le rende in teoria più attraenti per l’uomo in questo periodo.

Proseguiamo con la noradrenalina.  E’ una sostanza chimica stimolante, molto stimolante, ed è la vera responsabile dello stato euforico e della trepidazione caratteristici degli innamorati.

Stimola la libido ed è alla base dell’atteggiamento positivo che la maggior parte di noi sperimenta all’inizio di un rapporto amoroso. In pratica ci fa andare fuori di testa!!

Ad alti livelli può dare gli stessi effetti delle anfetamine (agiscono sugli stessi recettori).

Il punto è che dopo il culmine dei primi mesi il suo effetto comincia naturalmente a diminuire e la coppia è pronta per passare alla fase successiva dell’amore, il legame affettivo.

E a questo punto entra in gioco la feniletilamina, che stimola il rilascio di dopamina, un altro neurotrasemttitore chimico che, a sua volta, favorisce, la sintesi del testosterone, l’ormone del desiderio sessuale.

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In tutto il regno animale c’è una relazione tra elevati livelli di dopamina ed eccitazione sessuale.  Secondo la teoria dell’apprendimento, l’esperienza positiva vissuta si imprime nel sistema nervoso come un ricordo piacevole da riprovare. Parlando di innamorati è esattamente l’associazione tra “trovarsi” e “piacere” che spinge i due interessati a ripetere l’esperienza, anche molto spesso…

Allo stato di benessere determinato dalla dopamina si aggiunge una trepidazione e un’agitazione generale determinata dalla noradrenalina, molecola diffusa nel sistema nervoso.

Pensate un po’ che questa molecola provoca eccitazione, euforia ed entusiasmo e spesso fa passare l’appetito perché mangiare sottrarrebbe tempo prezioso da dedicare alla persona amata. E, dulcis in fundo, favorisce la contrazione dei vasi venosi degli organi sessuali e trattiene il sangue mantenendo a lungo l’erezione.

La noradrenalina regola anche la produzione di adrenalina che provoca un aumento del battito cardiaco, della respirazione e della pressione sanguigna, da cui ha origine il rossore del volto.

C’è poi l’ossitocina che è un ormone prodotto durante l’orgasmo, la stimolazione dei genitali e durante l’allattamentogiuseppe-fantasia-io-e-lei-di-maria-sole-tognazzi-quando-una-coppia-di-donne-viene-ritratta-nella-sua-normalita
per la stimolazione dei capezzoli. Viene chiamato ormone dell’amore.

Normalmente si considera che generi sensazioni affettive, protettive e di benessere
che si manifestano anche in una coppia innamorata, e rafforza soprattutto la componente emotiva dell’innamoramento. Questo ormone partecipa, a vari livelli, alla risposta sessuale, favorendo l’orgasmo, attraverso l’attivazione del sistema limbico.

E non dimentichiamo che nell’uomo, l’ossitocina è anche responsabile del periodo refrattario che segue l’eiaculazione. In questo caso, però, gli alti livelli raggiunti determinano un effetto opposto: inibire l’eccitazione.

Come dimenticare il testosterone ?

È l’ormone principe del desiderio sessuale!

Stimola la libido. Viene rilasciato dai testicoli, sotto stimolo dell’ipofisi. I suoi livelli variano molto da individuo a individuo.

images-4In chiusura dobbiamo nominare le endorfine. Queste sostanze, simili per struttura alla morfina, hanno un’azione rilassante, calmante, analgesica ed entrano in gioco più avanti, quando l’innamoramento gradualmente si trasforma, se ci sono i presupposti, in una relazione meno passionale e più affettiva. Secondo molti esperti questa fase di passaggio è molto variabile e può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni.

Secondo gli ultimi studi, dunque, alla produzione di questi ormoni, corrispondono precise fasi dell’amore. 

I fase: L’infatuazione.

Qui comanda l’adrenalina. Essa provoca aumento della pressione arteriosa, dilatazione di bronchi e pupille, arresto della digestione: condizioni che il proprio partner interpreta come un messaggio di seduzione.images-1

E’ caratterizzata dall’attrazione, da un vortice di emozioni che si vorrebbe non finissero mai, una sorta di
stato alterato di coscienza, fatto di euforia, di cuore che batte forte, siamo nella fase del corteggiamento. Il partner è oggetto di idealizzazione che lo fa apparire solo con pregi o con caratteristiche negative assolutamente irrilevanti. E’ anche il momento in cui si tende a mostrare la parte migliore di sè per impressionare positivamente l’altro. 

II fase: passione.

La sostanza che produce un vero e proprio senso di esaltazione, si chiama feniletillamina (PEA), che è simile all’anfetamina, perché aumenta le prestazioni psico-fisiche. E’ questa la fase dell’innamoramento o dell’amore romantico, in cui, pur permanendo le sensazioni di eccitazione tipiche della fase di infatuazione, la passione lascia il posto alla tenerezza e si comincia a costruire l’intimità.images-5

E se nella fase dell’infatuazione la tendenza è quella di mostrare il lato migliore di sé, quando ci si innamora si inizia a condividere con il proprio partner anche le emozioni negative, la delusione di un rapporto precedente, la sfiducia, la rabbia.

III fase: consolidamento.

L’ormone che stimola l’affetto reciproco e l’attaccamento ai figli è l’ossitocina.

La frequenza dell’attività sessuale diminuisce così come la passione; le emozioni cambiano e quelle predominanti iniziano ad essere il calore, l’affetto e la fiducia. Adesso lo stare insieme non basta più per scatenare desiderio e passione e devono entrare in gioco altri fattori.

Questa sostanza, simili per struttura alla morfina, hanno un’azione rilassante, calmante, analgesica ed entrano in gioco proprio quando l’innamoramento gradualmente si trasforma, se ci sono i presupposti, in una relazione meno passionale e più affettiva.

Secondo molti esperti questa fase di passaggio è molto variabile e può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni. Molto spesso, questa quiete emotiva è interpretata come amore che viene meno, ma in realtà è un’evoluzione naturale, necessaria per rafforzare il legame emotivo e favorire lo sviluppo delle progettualità della coppia. 

IV fase: maturità.

In questa fase la coppia è aiutata a stare insieme, nonostante i figli siano già grandi, da alcune proteine prodotte dal cervello, dette endorfine, che hanno un effetto analgesico e calmante (simile alle morfine). E’ la costante presenza del partner che stimola tale produzione.images

In questa fase il partner diventa, normalmente, una base sicura e consolidata per l’altro. Impegno, intimità e passione sono le caratteristiche di un amore in grado di durare per tutta la vita o addirittura oltre.
Ed è questa stessa interdipendenza a generare tristezza e sgomento per la separazione prolungata o la perdita del partner